lunedì 31 gennaio 2011

Tracce




Sono tracce e le indosso. Non voglio più parole dolci per convenzione, pacifici momenti, senza pathos, con i tormenti relegati chissà dove e chissà perchè... Voglio segni, solo i Tuoi segni.Precisi, indelebili e capaci che solo Tu sai infliggermi...
Eccoli.
Sono i Tuoi, Ti somigliano. Il mio corpo ne gode, Sono trofei e li esibisco.

giovedì 27 gennaio 2011

pensieri




E' un soffio sul collo
è la mia pelle d'oca.
È zucchero appena estratto dalla canna, di una dolcezza presuntuosa, arrogante, ci sono ancora i segni dei suoi occhi su di me, porto ancora i lividi della tua presenza. Piano piano apro il mio cuore a un gomitolo di nuove sensazioni, ne vengo travolta e mi annodo, dimenticando tutti i miei limiti.
Emozioni,il piacere di scoprire come in pochi secondi possa cambiarti la vita.

mercoledì 26 gennaio 2011

Dedicato ad Alda Merini



Lucilla Giagnoni
Dedicato ad Alda Merini
messa in scena ed adattamento di Ivana Ferri
“Avvolta nelle sue grandi collane, con l’immancabile rossetto e la compagnia fedele di una sigaretta, parlava della vita, dell’amore, del manicomio con una profondità e una semplicità straordinarie. Ci mancheranno le sue poesie affidate senza calcolo alle grandi case editrici come al passante che gliene chiedeva una. Ci mancheranno i suoi occhi che avevano attraversato il tunnel dell’Ospedale Psichiatrico e che avevano visto l’altra faccia della nostra società “perfetta”. Sì, Alda Merini è stata una poetessa, anzi lei era la “poesia”.

Così Ivana Ferri ricorda la poetessa milanese recentemente scomparsa, alla quale aveva dedicato uno spettacolo alcuni anni fa “Una sottile linea d’ombra”.

A distanza di anni e con la tenerezza di un’assenza, Ivana Ferri, ha chiamato Lucilla Giagnoni a interpretare un percorso articolato tra liriche e racconti di vita scritti da Alda Merini in epoche e situazioni diverse. Una serata per ricordare “lei” ma per richiamare anche, ancora una volta, l’attenzione su quella pagina nera che è stato il sistema manicomiale italiano fino a fine anni ’70.



sabato 22 gennaio 2011

Desiderando


Sorseggio brandy, ascoltando qualcosa oltre una canzone di sottofondo. È lì che forse mi sfiori, desidero sentire  le tue mani ,vorrei seguissero le linee morbide della mia carne  così da disegnare su di me impronte, seduta, ti osservo e ripenso in quale punto preciso hai colpito, affondandomi.
e guardo la tua bocca, la tua lingua  seducente, sui seni e nella mia fica.
come a voler dire sei mia.
e sono ingovernabile, quando ti penso...
forse sono matta ma  ho le gambe molli e la testa fra le nuvole.

Desiderandoti........

giovedì 20 gennaio 2011

Parole


Pagine su pagine.
Arretrati..
Parole di verità, parole di finzione, parole parziali, sogni,  tanta curiosità,  rabbia. Non avevo più fiducia in niente e debbo dire che di stress in quel periodo ne avevo accumulato tanto... con tutto quello che ne consegue, sofferenza, dolore, frustrazione....quanta rabbia si era accumulata tra le mie labbra....E la mia rabbia voleva morderMi per aver permesso di arrivare a quel punto..
Quanta violenza avevano accumulato le sue braccia, quanta rabbia i suoi occhi e la sua bocca . Non riusciva più a riconoscersi e non capiva il perchè....Continuava a ripetere sempre le stesse cose, prima in silenzio poi urlando.
Tutto questo ho trovato qui, in questo posto di rifugio, di esibizionismo, di sfogo, di svago. C'è chi continua, costantemente ad essere presente quotidianamente, c'è chi va e chi viene. chi si stanca e si sà, ogni cosa prima o poi sfocia nell'insopportabilità. Cerco di porre più  attenzione a me stessa, di dedicare attenzione, sarà colpa delle note di Ryuichi Sakamoto che mi distraggono, distolgono la mia attenzione da tutto quello che mi circonda...

martedì 4 gennaio 2011

odi et amo


Ci sono volte in cui vorrei chiudermi da sola la bocca e non solo la bocca, ma legarmi anche le mani, per impedirmi di scrivere e di parlare..Altre volte Vorrei agguantarti per la bocca e lasciarti soltanto per fatica, non posso farne a meno, mi conosco lo sento, percepisco..e allora  quando la vita diventa troppo confusa, a volte c'è solo una cosa da fare  .... contare su qualcuno per farsi tenere i capelli quando vomiti. ... così da poter vivere felice e contenti nel terzo atto. .... Poi  andare da lui e scopartelo fino a fargli fumare le orecchie..dimenticherà tutto!
Non so se capita solo a me , ma in me credo viva  un esorcista al contrario e un orgoglio devastante. Per l'orgoglio ho chiesto aiuto a un domatore di tigri e in qualche modo sto migliorando, sto imparando finalmente a contare...anche se a volte conto fino a dieci... ma non conto mai abbastanza... riguardo l'esorcista è un po' dura, spesso viene alimentato dai miei momenti di pazzia e allora dà di testa e non riesce a dominarsi, così da fare grossi danni.
Non sono le motivazioni ad essere sbagliate, ma il modo in cui esercito e vomito parole.Conto, mi calmo e poi esplodo...Ci sono persone che mi sopportano..c'è chi  mi ama, alcuni mi odiano,  altre che mi lasciano sbollire e altre che fuggono...Altre che ritornano.Ma la cosa peggiore è quella di scavare, piego la testa e scavo...scavo, mi graffio, graffio e solo quando sono esausta mi arrendo...ma è solo una resa, perché in realtà la pala ,è sempre li al muro, aspettando tempi migliori per schiacciarla direttamente in faccia se è il caso.
Quando conosco qualcuno  di solito vengo definita, come persona dolce e comprensiva. Giuro...la mia risposta è sempre la stessa: Attenzione, non fidatevi del mio sorriso a volte di colpo divento maniaca omicida e giro armata di pistola e coltello. Non mi crede mai nessuno...Eppure basterebbe ...

cerco di Perdonarmi...
E così imparo a fare l'amore
con la devozione di chi ama.
Forse null'altro mi può salvare.